sabato 30 gennaio 2010
Olmo secondo assoluto al Grand Raid Sahara
Nella classifica finale, il distacco di Olmo dal francese è di circa 30 minuti: 17 ore e 35 per Le Saux, 18 ore e 9 minuti per Olmo.
Un'ottima prestazione per il sessantunenne corridore di Robilante, di buon auspicio per la sua futura partecipazione alla Marathon des Sables.
la classifica finale:
lunedì 25 gennaio 2010
Grand Raid Sahara - Prima Tappa - Olmo è secondo
venerdì 22 gennaio 2010
Marco Olmo al 6° Grand Raid Sahara, Mali.
Ultra Trail in 5 tappe per un totale di 209 km, sul modello della Marathon des Sables.
Presto su questo blog gli aggiornamenti dalla gara.
lunedì 18 gennaio 2010
I prossimi appuntamenti con Marco Olmo e con il film "Il Corridore"
Sabato 16 e Domenica 17 Gennaio Marco Olmo sarà alla Montefortiana (Monteforte d'Alpone, Verona). Nell'occasione riceverà un prestigioso premio alla carriera.
Lunedì 1 Febbraio - Fossano (CN) - Castello degli Acaja - ore 21
Lunedì 15 Febbraio - Alba (CN) Teatro Sociale
Sportivo dell’anno 2009 di Langhe Monferrato Roero.
Durante la serata del 15 febbraio al Teatro sociale di Alba saranno presentati e premiati gli
atleti e illustrate con interviste, foto e video, le loro prestazioni sportive. Al termine, la “Gran Giuria d’Onore” (composta da giornalisti sportivi e da autorevoli personalità competenti in materia), eleggerà lo “Sportivo dall’anno di Langhe Monferrato Roero 2009”.
domenica 17 gennaio 2010
Mantova: metti una sera con Marco Olmo... - da www.podisti.net
Questa è una delle tante qualità di questo campione atipico: la sua presenza non buca prepotentemente la scena, come si potrebbe pensare considerando la fama, il blasone del personaggio, e questo è dovuto proprio al grandissimo spessore umano di Marco Olmo.
Egli non ha bisogno di attirare l’attenzione perché le sue imprese sportive, che età e non perfette condizioni fisiche rendono davvero impressionanti, parlano da sole: quando si corre solamente per passione non si cerca questo o quel record ma si muovono le gambe per il semplice fatto che si trova molto piacevole il farlo e il farlo in condizioni estreme e, soprattutto, in scenari che mozzano il fiato, è l’unico vero premio al quale ambisce il nostro cuore.
Marco è “un’anima pura”, un campione vero. Pierre De Coubertin si rivolterebbe nella tomba: no, non per una qualche apprensione, piuttosto per non aver potuto conoscere questo piemontese che decisamente vive la corsa come la professione di una Fede. Per Marco non è importante trionfare ma combattere, non è importante l’aver vinto ma l’essersi ben battuto.
Prima che il pubblico presente in sala rivolgesse le dovute domande all’ospite sono stati proiettati alcuni filmati: un documentario basato sull’ultima partecipazione di Marco alla Marathon des Sables, un documentario sulla Ultra Trail du Mont Blanc (da lui vinta) e un “trailer” del film-documentario “Il Corridore” del 2009, dedicato alla stagione sportiva 2008, dove si ripercorrono anche le tappe significative della sua entusiasmante carriera sportiva.
Gli acciacchi, dovuti pure alla non più verde età, a suo dire “non vanno più via perché si sono affezionati”: riuscissimo tutti quanti ad accettare così serenamente quelle sensazioni sgradevoli che, puntualmente, ci colpiscono…
Ho definito Olmo un campione atipico: per sua stessa ammissione, niente integratori, niente stretching, orologio al polso solo per determinare l’ora, il gps… cos’è? Insomma, il solito dubbio atroce che tonnellate di relazioni di luminari della medicina (sportiva e non) attestanti la comprovata certezza di questo o quel metodo particolare per preservare il fisico, per migliorare il recupero, per schizzare a mille, e chi più ne ha più ne metta, non abbiano alcun valore certo: ogni individuo è meravigliosamente unico, sciocco pensare che esista un metodo che non tenga pienamente conto di questa certezza assoluta.
Ma una certezza assoluta ce l’ha anche Marco: correre è una sensazione unica, perché mai si dovrebbe smettere?
Lucio Meneghetti
domenica 10 gennaio 2010
Marco Corre
Il brano è “il primo estratto del nuovo disco degli Ex-Otago registrato a Bergen, Norvegia con Davide Bertolini (produttore e musicista nei Kings of Convenience) realizzato, per la prima volta in Italia, grazie alla formula dell’Azionariato Popolare con il supporto di fans e amici”.
E non è tutto: "Marco Corre" partecipa alle selezioni per il festival di Sanremo. A questo indirizzo è possibile ascoltare in anteprima la canzone (si consiglia di usare windows explorer).
E' nato tutto per gioco, l'idea di partecipare ad un festival così distante da quello che è il mondo otago, da quello che è l'approcio che abbiamo con il pubblico, i palchi e la musica in generale, in partenza ha fatto sorridere tutti noi. Poi invece l'abbiamo presa sul serio, tentar non nuoce giusto? Siamo molto affezionati alla canzone che abbiamo proposto al concorso. Marco Olmo, il personaggio di cui narriamo le gesta, è quel tipo di persona che fa innamorare gli otago in un lampo. Come ci hanno fatto innamorare di loro Fortunato Zanfretta, Amato il fruttivendolo, Luisa e il Presidentissimo anche per Marco è stato un colpo fulmine. Per chi non lo conosce Marco Olmo è uno sportivo, ma non un atleta qualunque. Quest'uomo, oltre a vivere a Robilante (tac!) ha vinto per ben due edizioni consecutive la Ultra trail del Monte Bianco (167 kilometri in montagna per 21 ore di corsa consecutive!!!) alla veneranda età di 60 anni. Una delle gare più dure al mondo, ma oltre a questa compezione Olmo ha vinto molte altre gare, ha attravesato: deserti, monti, mari, steppe, paludi perchè per lui correre è diventata la sua ragione di vita, il modo per riscattarsi da un destino amaro. Guardate il trailer del documentario sulla sua storia uscito pochi mesi fa seguendo questo link . Tornando a Sanremo: si dice che sia già tutto scritto, ancora prima della selezione gli organizzatori conoscono i nomi delle band che passeranno alla fase sucessiva... mah?! Noi non lo sappiamo e poco ci interessa, in qualsiasi caso "Marco corre e correrà!".
Appuntamento a breve per il video della canzone, realizzato con le immagini del film documentario "Il Corridore"!
giovedì 7 gennaio 2010
PORTRAIT: LE COUREUR
Dans le monde de la course à pied, son nom est synonyme de respect. Partout où il a couru, ses performances lui ont valu une réputation de coureur hors du commun. Peu loquace avant et après la course, il s’exprime à merveille dans la lutte pour la victoire. Inutile de dressé une liste de ses prouesses, parce que l’histoire à débuté voilà quelques années et que les victoires et podiums se sont enchaînées de belle façon.
C’est lors du 11e MDS que l’on a vu apparaître sa silhouette longiligne. Pour sa première participation, les prétendants à la victoire étaient nombreux. Il termina tout de même 3e, derrière le Russe André Derksen et le Français Patrice Costa ; mais devant deux jeunes Marocains nommés
Ahansal qui s’aguerrissaient au fil des éditions... Pour le 12e MDS, il termina encore 3e et Lahcen Ahansal remportait la première d’un longue série de victoires... Depuis cette époque, son nom n’a cessé de s’inscrire dans la liste des lauréats. Il faut bien sûr mettre en avant que, de Vétéran 1 à Vétéran 3, il n’a connu aucun rival dans sa catégorie depuis le 12e MDS.
Si l’on complète le tableau par 4 victoires sur la DESERT CUP (3 en Jordanie et 1 au Mali), tous ceux qui s’intéressent à la course à pied auront deviné qu’il s’agit du célèbre coureur italien Marco OLMO.
C’est LE spécialiste des courses longue distance. Ses 2 victoires sur l’UTMB en 2006 et 2007 ont assis sa renommée et convaincu les spécialistes de ses talents indéniables de coureur de grand fond. C’est une sorte d’extraterrestre de la course à pied. Tant par son équipement, qu’il bricole lui-même, que par ses tenues d’une autre époque aux couleurs parfois inattendues. Mais le plus exceptionnel reste longévité dans le haut niveau ; il a 61 ans...
Peu enclin aux discours, l’homme est d’une discrétion déroutante pour les journalistes. Véritable ascète, il ne vit que pour la course à pied. Il s’entraîne seul, sans l’aide d’un entraîneur, d’un préparateur ou d’un diététicien. Lever à 5H00, pas d’excès de table et visite chez l’acupuncteur en cas de problème de santé. C’est la vie simple d’un homme habitué au travail. Son dur métier de conducteur d’excavatrice ne lui a guère laissé de loisirs, mais le moindre temps libre a été mis à profit pour courir. Soit pour s’entraîner, soit pour participer à une compétition. Et quand il ne court pas, il consacre son temps à préparer son équipement méticuleusement, avec un soin particulier sur le choix de ses chaussures.
Ce Piémontais de Cuneo est un homme d’une rare modestie, mal à l’aise avec les honneurs. Il n’est pas du genre à sauter de joie ; ce qui est bien dommage tant son sourire est beau.... Il se contente d’embrasser la ligne d’arrivée pour toute exubérance. D’aucuns, avec un tel palmarès, se montreraient plus volubiles, car il est reconnu par tous ceux qui ont couru avec lui ou qui l’on vu courir, comme un des plus grands coureurs de fond au monde. Pour le battre il faut être très fort, avoir une gestion de course quasi parfaite ... et bien sûr être beaucoup plus jeune que lui ; sinon, à la moindre erreur, on est dépassé.
Ceux qui ont vu le film qui lui est consacré auront remarqué que cet homme bénéficie du soutien d’une épouse attentionnée. On aimerait dire à madame Renata Olmo, que nous lui devons un grand MERCI pour nous avoir permis de connaître un tel champion. Et si, par hasard, elle lit ces quelques lignes, qu’elle lui dise que, pour le monde de la course à pied, Marco est un exemple et qu’il est et restera pour toujours un GAGNANT !