sabato 27 settembre 2008

Carlo Petrini intervista Marco Olmo

su "La Repubblica" di Domenica 28 Settembre, nella rubrica "Storie di Piemonte", l'articolo "I trent'anni di corsa del podista filosofo",a firma di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food.
Qui, alcuni pillole dell'intervista di Petrini a Marco Olmo, avvenuta pochi giorni prima nella sua casa di Robilante.

Lo Sport

La gara della vita


l'articolo - da La Repubblica del 28-09-2008

I trent'anni di corse del podista filosofo

Cuneese di Robilante, operaio, ha cominciato a correre all´età in cui molti decidono di chiudere con l´agonismo: e non si è più fermato. Per due volte di fila ha vinto l´Olimpiade delle ultramaratone attorno al monte Bianco, mettendo in fila gli atleti americani
di Carlo Petrini

Ammetto con molta franchezza di non essere mai stato uno sportivo praticante di particolare costanza, eccezion fatta per qualche sana biciclettata negli anni della mia giovinezza. Ma ho sempre nutrito una grande passione per le gesta dei grandi protagonisti dello sport, specialmente per quelli che danno al gesto sportivo un significato che va al di là del risultato strettamente tecnico.
Faccio questa premessa perché ho qualche esitazione nel presentare uno dei miei recenti incontri, quello con l´ultramaratoneta di Robilante, Marco Olmo, "semplicemente" come corridore. Certo, i sempre più numerosi siti e servizi a lui dedicati snocciolano il suo palmarès al pari di qualsiasi altro valente atleta. Ma in lui c´è altro, al punto di fargli trascendere l´ambito dello sport e inserirlo in una categoria che, non fosse per l´abuso del termine, definirei senza problemi "epica".
Andiamo con ordine. Intanto Marco Olmo compirà a breve, il prossimo 8 ottobre, sessant´anni. Sì, signori: sessant´anni, metà dei quali passati a correre su e giù per le montagne e i deserti di mezzo mondo. «Ma non la prima metà: semmai la seconda», osserva subito lui, un po´ sornione e un po´ modesto dietro quel curioso accento cuneese che non sa di nessun luogo preciso, ma che subito ti fa venire in mente queste valli dove finisce il Piemonte e comincia la Francia.
E qui c´è la prima cosa che ti spiazza: uno che comincia a correre quando gli altri di solito smettono, uno che alla prima corsa in paese, a quasi trent´anni, arriva sesto su sette e solo perché il settimo ha sbagliato strada, uno che si rende conto di essere più mulo che cavallo, e di avere più chances degli altri solo a patto che la fatica diventi indiavolata, dà già molto da pensare. Poi scopro le sue vite precedenti, come le chiama lui, e tutto si chiarisce, anche il senso di una corsa che si fa quasi missione.
Di famiglia contadina, Olmo ha vissuto sulla propria pelle la drammatica stagione dell´abbandono della campagna che qui, alle spalle della Bisalta e di Cuneo, nei luoghi magistralmente affrescati da Nuto Revelli ne «Il Mondo dei Vinti», ha assunto le proporzioni di un esodo biblico. «Sono scappato anche io da una campagna che qualcuno, da qualche parte, aveva voluto svendere, perché servivano braccia alle industrie necessarie a sostenere il boom».
Marco Olmo va a lavorare in quel cementificio che ancora oggi allunga l´ombra della sua possente mole sui contrafforti della montagna di Robilante e Vernante. Intanto corre, benché un´ora libera per gli allenamenti non gliel´abbiano mai data in tanti anni. «Il mondo intorno a me, il mio mondo, cambiava, e io lo vedevo mutare correndo lungo i sentieri, vedevo le baite andare in rovina, i turisti della domenica arrivare qui e non capire, o peggio ancora i nuovi sistemi di allevamento che anziché difendere la montagna la deterioravano».
Ecco il corridore-filosofo, ma ecco, anche, il corridore che inizia a vincere. «Nel 1985 vinco la mia prima corsa importante: siccome ho quasi quarant´anni, mi dico che è la vittoria della vita». Ripeterà così a ogni vittoria da allora, Marco Olmo, capace di giungere primo assoluto per due volte consecutive, nel 2006 e nel 2007, all´Ultratrail du Mont Blanc, l´Olimpiade delle ultramaratone: 163 chilometri no-stop intorno al gigante d´Europa, in cui ha trionfato lasciando a oltre un´ora i giovani americani ricoperti di sponsor e gli sherpa nepalesi.
Anche adesso che il mondo si sta accorgendo di lui (presto uscirà una sua biografia, mentre due giovani registi stanno preparando un documentario, in parte già visionabile sul sito www. unpassodopolaltro.it), Marco Olmo resta aggrappato alla sua profonda leggerezza. «Ricordo che in Mauritania correvo sulla cresta di una duna.
A un certo punto mi sono voltato e le mie impronte se l´era già portate via il vento del deserto. Ecco, nella vita bisognerebbe fare come in quella corsa: passare lievi, senza rovinare l´incanto del mondo». Vegetariano convinto, scettico verso certi "fenomeni da baraccone" dello sport professionistico, titanico come Zàtopek e cristallino come Forrest Gump, Marco Olmo ha fatto della sua corsa un espediente per tradire il tempo, salendo così in alto dove lui non l´ha ancora saputo trovare.
Ma la corsa diventa anche la più efficace trasposizione di come dovrebbe essere la vita, nella quale non sempre chi finisce primo è anche necessariamente il migliore, mentre nella corsa non ci sono scorciatoie che tengano, e non si è primi perché si è più furbi, ma solo perché si è avuta più volontà. Questo è Marco Olmo, e questa è la risposta con cui, congedandoci, desidera definire se stesso: «Sono ciò che scrivono sulla t-shirt alla fine di una famosa gara: un "sopravvissuto" ».
(29 settembre 2008)

martedì 23 settembre 2008

Prenota la tua copia del DVD / Book your DVD copy today! / Reserva hoy tu copia del DVD!




















Il Documentario "Un passo dopo l'altro" è attualmente in fase di lavorazione e uscirà il prossimo anno, ma già da oggi puoi prenotare on-line la tua copia del DVD.
Con un contributo minimo di 15 euro, oltre a supportare il progetto, sarai il primo a ricevere il DVD del documentario quando questo sarà ultimato. (la cifra copre il costo del DVD, spese di spedizione incluse).
Per maggiori informazioni, scrivi a:info@unpassodopolaltro.it


"One step beyond" is a totally indipendent movie production.
If you like this project, its trailer, his story, you can help us simply clicking here.
Whether you can spare $10- or $10,000!, you can make an online payment through PayPal, the leading online money transfer service.
For a minimum amount of 18 € (outside Italy), you'll receive your DVD copy of the movie (when finished - shipping included).
For further informations :info@unpassodopolaltro.it

El documental "Paso a Paso" surge como un proyecto completamente independiente. Si te gustan el proyecto, el trailer y la historia que cuenta puedes participar con una pequeña aportación, pulsando esto link. Tanto si se trata de 10€ o 10000€, puedes hacer tu pre-reserva online a través de PayPal, el servicio lider de pagos online.
Con una aportación mínima de 18€ (18€ desde fuera de Italia), a parte de apoyar el proyecto, serás el primero en recibir el DVD en cuanto el documental esté listo.(la suma cubre el coste del DVD y los gastos de envío).

Más información: info@unpassodopolatro.it
(many thanks to Skyrunner and to www.elatleta.com forum for the spanish translation )

lunedì 22 settembre 2008

UN PAS DE PLUS - un documentaire par Paolo Casalis et Stefano Scarafia

En Francais!

Marc Olmo, soixante ans champion mondial Ultra Trail, s'entraîne pour ce qui pourrait être sa dernière compétition.
Vaincre est son unique objéctif. Courir est sa raison de vivre. Voici son histoire.


« La guerre des pauvres ne finit jamais. »
Nuto Revelli
« Je me rappelle d'une aube sur le Mont Blanc, avec le soleil qui illuminait la montagne.
Une sensation tres belle, mais je ne sais pas si c’était vraiment de la poésie.
Peut-être était-ce seulement un soulagement.
Si je courais depuis douze heures, cela voulait dire qu'il m’en manquait à peine neuf pour finir »
Marco Olmo, 2008
« Dans la vie je suis vaincu, suis née pauvre et suis encore pauvre.
Je cours pour me refaire. Je cours par vengeance. »
Marco Olmo, 2008

UN PAS DE PLUS - un documentaire par Paolo Casalis et Stefano Scarafia

Synopsis
Le 29 Août 2007 Marco Olmo s'est imposé dans la compétition d'ultra-Trail la plus dure et la plus importante au monde : l’Ultra Trail du Mont Blanc, 167 Km, vingt heures de course d’un scénario aussi fascinant que difficile, autour au massif du Mont Blanc, à des altitudes qui grimpent jusqu’à 2500m.
Marco est de Robilante, un petit village des alpes Piémontaises. Le 8 Octobre, il aura 60 ans.
« Marc Olmo, un légende vivante », ainsi est-il nommé, et lorsqu’un coureur lui demande ce qu'on doit faire pour devenir comme lui, répond toujours la même chose : « Courir, ne jamais s'arrêter ». Né d’une famille de paysan à Robilante, un petit village des Alpes Piémontaises, Marco est convaincu d’avoir trahi les siens en abandonnant la montagne à l'âge de vingt ans pour aller travailler dans la cimenterie du village, la même qui donne toujours du travail dans la vallée.
Pour cette raison encore aujourd'hui, malgré les triomphes sportifs, il se définit « vaincu dans la vie ».
Marco a commencé à gagner, et peut-être même à vivre, tard, et maintenant il ne veut pas cesser. Dans la course il a trouvé un éspoir, le moyen de s'émanciper et prendre la revanche sur une vie âpre et pauvre.
Mais peut-être l'épilogue se rapproche : pendant les compétitions de cet saison il boite, abandonne, ne réussit plus à vaincre comme d’habitude. D'un coup se présentent des problèmes et douleurs physiques jusqu'aujourd'hui méconnues.
Lorsque il laisse les tenues de l'athlète infatigable et passe presque à tout le reste d'une journée sur le canapé à regarder la télé, il ne réussit pas vraiment à imaginer un futur sans courses ni victoires, et même sa femme Renata, l'unique personne qui le suit et avec laquelle il se confie, il partage les mêmes éspoirs et les mêmes peurs. Qu'il vainque ou qu’il perde, ils devront inévitablement faire les comptes avec le futur, sans plus de compétitions ni victoires sportives.

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sabato 20 settembre 2008

PASO A PASO: "Un passo dopo l'altro" in Spagnolo!

Grazie a Skyrunner e agli amici di El Atleta Forum, da oggi la sinossi e la cheda di presentazione del documentario solo disponibili anche in lingua spagnola.
In futuro, speriamo di potere avere una versione in spagnolo di tutto il sito web e di tradurre ( leggi sottotitolare) in altre lingue tutto il documentario!

-"La lucha de los pobres nunca termina." Nuto Revelli

-"Recuerdo un amanecer en el Mont Blanc, con el sol iluminando la montaña.
Una sensación bellísima, pero no sé si era exactamente poesía. Tal vez
era sólo alivio. Si había corrido durante doce horas quería decir que
quedaban apenas nueve para el final." Marco Olmo 2008.

-"En la vida soy un vencido. Nací pobre y pobre sigo siendo. Corro para
resarcirme. Corro por venganza." Marco Olmo. 2008.

Sinopsis:
El 29 de Agosto de 2007 Marco Olmo se impone en la prueba de Ultra Trail más dura e importante del mundo: La Ultra Trail del Mont Blanc, 167Km,veinte horas de carrera en un escenario tan fascinante como difícil entorno al macizo del Mont Blanc, alcanzando cotas de hasta 2500m de altitud.
Marco es de Robilante, un pequeño pueblo de los Alpes Piamonteses.
Cumplirá 60 años el 8 de Octubre.
"Marco Olmo, una legenda viva", así se le conoce, y cuando algún corredor le pregunta qué hay que hacer para ser como él, contesta siempre lo mismo:"correr, sin pararse nunca."
Nacido en una familia de campesinos de Robilante, un pequeño pueblo de los Alpes Piamonteses, Marco está convencido de haber traicionado sus orígenes abandonando la montaña a los veinte años para trabajar en la empresa de cementos que aún hoy da trabajo al valle. Por este motivo, y a pesar de sus triunfos deportivos, se define a sí mismo como un "derrotado por la vida".
Marco comenzó a correr, y tal vez también a vivir, tarde, y no quiere dejarlo. En la competición ha encontrado una esperanza, la forma de
emanciparse y vengarse por una vida dura y pobre. Pero tal vez el final no esté lejos: en las carreras de este año, arranca, se retira, no consigue ganar como solía. De repente se le presentan problemas y achaques que no había tenido hasta ahora.
Al dejar el atuendo de atleta infatigable, y pasar el resto de la jornada en el sofá viendo la tele, no consigue imaginarse un futuro sin carreras ni victorias, y también su mujer Renata, la única persona que lo acompaña, y en quien Marco confía, comparte las mismas esperanzas y los mismos miedos. Tanto si gana como si no, tendrán que enfrentarse inevitablemente con el futuro, sin más carreras ni éxitos deportivos.

Motivaciones
Para nosotros, Marco Olmo es un héroe romántico. Su reto nos resulta épico y conmovedor. Su vida de renuncias y sacrificio, poética. Su elección, casi inevitable:correr para seguir ganando, correr para no perder la esperanza. Marco se reta a sí mismo, contra el destino, contra la edad y el físico. Pero es una batalla en cierto modo, perdida desde el inicio. El inevitable mañana le alcanza. No podrá correr eternamente, y tal vez desde ya mismo, no podrá seguir ganando como antes. Debera encontrar inevitablemente una nueva motivación para vivir.
Su historia nos pertenece a cada uno de nosotros. Antes o después, las cosas bellas se acaban y es precisamente en esos momentos en los que hay que saber ser valientes. No pararse, o quizá pararse, pero volver a andar.

Contexto
El Valle.
En los últimos decenios, nuestro País ha sufrido cambios físicos, sociales y económicos que han transformado de manera irreversible y traumática la forma de vida de generaciones enteras.
El desarrollo industrial ha sido el golpe definitivo. Los valles de montaña y sus gentes son un ejemplo emblemático de este cambio. En Robilante, pequeño pueblo del Valle Vermenagna cerca de Cuneo, se derrumba en los '60 y '70 un modelo que había sobrevivido durante siglos. En el valle se excavan canteras de sílice y cemento (las empresas Buzzi Unicem y la Sibelco) que necesitan mano de obra. "mano de obra fresca, sana y resignada", así describe Nuto Robelli en "El mundo de los vencidos" a campesinos y ganaderos que de las casas rurales en las que se vivía del campo y los animales, se transfirieron a las fábricas como empleados.
Años después, el territorio mantiene aún las señas de aquella transformación, mientras el valle busca un modelo diferente de desarrollo.
Marco ha vivido esta transformación en carnes propias y conserva las cicatrices. Nos contará cómo cambió su vida de campesino a empleado y a campeón de carreras de ultradistancia.
Las carreras de ultradistancia.
Legan a tener distancias equivalentes a cuatro maratones. Pruebas por etapas, o continuas (las preferidas por Marco) en recorridos extenuantes por senderos de montaña, por nieve o por la arena de los desiertos nordafricanos. Se corre de día y de noche, a la luz del frontal (similar al que llevan en el casco lo mineros). Trazados peligrosos para los que los atletas se preparan con sesiones masacrantes de entrenamiento. Todos los días dos horas de carrera y ocho horas seguidas al menos una vez a la semana. Competiciones en las que no basta una gran preparación física, sino que son necesarios también sentido de orientación, valor y sobre todo conocimiento de los propios límites físicos y mentales y la capacidad de superarlos.
Son ya decenas de miles los atletas, seguidores, apasionados y amantes de esta disciplina en todo el mundo. Especialmente en Italia, España, Francia, Alemania y los Estados Unidos.

gracias a Carlos Pobes y a los amigos de Eatleta.com por la traducion en espanol

Un passo dopo l'altro - TERZA EDIZIONE


altre clip e filmati sul sito www.unpassodopolaltro.it

English Version - 2nd edition

martedì 16 settembre 2008

lunedì 15 settembre 2008

"Un passo dopo l'altro" menzione speciale al Marcarolo Film Festival








Il documentario "Un passo dopo l'altro" ha partecipato al Workshop sulla scrittura e lo sviluppo di film documentari "ecosostenibili", tenutosi tra i mesi di Giugno e Settembre nell'ambito del Marcarolo Film Festival.
Annunciamo con piaciere che il progetto ha ricevuto la "Menzione speciale della giuria".

lunedì 8 settembre 2008

dal Telgraph del 2 settembre 2008 - di Rod Gilmour



Plucky Italian fails to gain a hat-trick of wins

The first thing that caught my attention in Chamonix at the weekend was how the heck could a 59-year-old win an endurance marathon lasting 163 kms?

Gallery Photo
Starting line: athletes at the start of the Ultra Trail du Mont Blanc

When Marco Olmo won his second Ultra Trail du Mont Blanc last year, his response was: "At 59, it's natural to have a longer honours list than the others!"
It was a valid answer. He is a remarkable athlete who has won the Marathon des Sables three times, the Desert Marathon of Libya four times, a six-time winner of the Cromagnons and has had quadruple success in the Desert Cape. So many titles and yet the average person knows so little of Olmo.
The Italian was gearing up for a hat-trick of wins and I wanted to find out more about this more than plucky athlete before he was carried through the streets of Chamonix and the place run dry of the top shelf of spirits in every crammed bar.
I saw him at the start and he was sitting away from the other athletes doing last-minute interviews before I requested a more lengthy one at the end. Fearing sleep over answering mind-numbing questions like, "What music do you listen to in the race?" he coolly replied that he doesn't get tired and to grab him at the finish.
The Alpine sun wasn't accounted for, as was Olmo's leg injury. His much-vaunted stride pattern revered by other athletes couldn't take the pain and he gamely pulled out with 20kms to go.
The other runners were still trickling in long after Olmo's retirement. Climbing into bed in the wee hours, it was the only time when I wasn't worrying about late-night revellers. The cheering and clapping from passers-by welcoming home these worthy athletes was the perfect antidote.