mercoledì 25 novembre 2009

Guide Trail, la prima serie di guide sulle maggiori manifestazioni di Trail Running













Vi segnaliamo una bella iniziativa editoriale: Guide Trail, la prima serie di guide sulle maggiori manifestazioni di Trail Running.
Collaborano all'iniziativa runners del calibro di Julien Chorier, Corinne Favre, Flavio Gadin, l'amico Pablo Barnes, Matteo Ghezzi, Antoine Guillon, Karine Herry, Virginia Oliveri,Massimo Tagliaferri e, naturalmente, il nostro "Marco Olmo" con il racconto delle sue due vittorie all' Ultra Trail du Mont Blanc.

La prima uscita sarà proprio "Il Monte Bianco. I trail con partenza da Courmayeur", disponibile da Marzo 2010.
Dal sito http://www.guidetrail.com, pubblichiamo un bell'articolo di Fabio Menin sul suo incontro con il "mito" Marco Olmo.

Sull’autostrada Torino-Savona in direzione di Robilante (CN).
sabato 21 novembre 2009
di Fabio Menino

Il navigatore satellitare mi indica che mancano 65 chilometri a destinazione. Tra poco meno di un’ora parlerò con la persona che più di ogni altra mi ha fatto emozionare in questo fantastico mondo del trail.
Mi troverò di fronte a Marco Olmo, una vera e propria leggenda di questa disciplina.
Penso e ripenso a tutte le volte che ho visto il video dell’Ultra Trail du Mont Blanc 2007, e in particolare al suo arrivo da vincitore a Chamonix. Sono quasi due anni che continuo a rivederlo, in tante situazioni della mia vita. Prima degli allenamenti, per cercare uno stimolo in grado di sconfiggere la pigrizia o la stanchezza, ma anche durante una riunione di lavoro davanti ai miei colleghi. Si, è capitato anche questo.
Marco Olmo è stato colui che indirettamente ha saputo ridimensionare il mio stato d’animo facendomi tornare più di una volta con i piedi per terra. E’ successo dopo il mio Utmb 2008. Da un lato avevo l’entusiasmo di avere finito una prova durissima, l’obbiettivo che mi ero posto due anni prima quando ho iniziato a correre, dall’altro mi ero comunque preso poco meno di venti ore da un “vecchietto” di 59 anni.
Quando negli anni ’70 Marco Olmo ha incominciato a correre, io ero appena nato e quando nel 1996 è arrivato terzo alla Marathon des Sables, io non correvo ancora e tantomeno potevo immaginare che qualcuno lo facesse nel deserto.
Marco Olmo l’ho visto di persona alla partenza di alcune gare, mi viene in mente la Cro-Magnon 2008 e l’Utmb 2008 e 2009. Una volta, nel 2007, all’arrivo dell’Arrancabirra, a Courmayeur, ho anche trovato il coraggio di andare a salutarlo per fargli i complimenti mentre stava pranzando con sua moglie Renata. Nulla di più di tutto questo. Leggendo di lui su qualche rivista, mi sono fatto l’idea di una persona scontrosa, con un carattere introverso. Questo mio giudizio in questo momento mi rende ansioso e preoccupato per l’incontro che avrò da qui a poco.
Spero di andare oltre alle solite domande che nel corso degli anni gli hanno già fatto quasi tutti gli interlocutori. Eviterò di chiedergli come si allena, o come si alimenta in gara. Mi piacerebbe avere una visione sul mondo del trail da quella che ritengo essere la persona più esperta che ci sia.
Scorgo il cartello Robilante e davanti a me si erge imponente lo stabilimento della Buzzi Unicem. Ci passo di fianco è per un attimo mi viene in mente il suo filmato con la sua storia trascorsa dentro quello stesso stabilimento.
Ho individuato la casa, adesso non ho più tempo di ricordare e di fantasticare.

Buon giorno signor Olmo, sono Fabio Menino, grazie per la disponibilità che ci ha dato…

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