sabato 22 novembre 2008

I vostri commenti

Nel corso dei mesi, da quando abbiamo iniziato a lavorare al documentario su Marco Olmo "Un passo dopo l'altro", abbiamo ricevuto tantissimi messaggi da parte di appassionati di ultra-trail, sportivi, tifosi o semplicemente da parte di chi è ancora capace di emozionarsi per una storia, per un'avventura.
Ora vogliamo pubblicare su questo Blog i messaggi più belli e più emozionanti.
COntinuate a inviarci commenti, critiche, suggestioni a info@unpassodopolaltro.it

ROBERTO
Mi chiamo Roberto, ho 33 anni.
Corro, per passione, senza grandi risultati, in montagna...
Le sky marathon, ma fino ad ora distanze ridotte, fino ai 35 km.
Vedere le imprese di Marco mi ha messo dentro qualcosa che penso che mi spingerà a breve a provare fin dove posso arrivare, magari con la stessa UTMB.
Nelle gare a cui ho partecipato ho incontrato molti campioni, tra cui il ragazzo spagnolo che ha vinto l'ultima edizione dell'UTMB; ma ne ho incontrato uno davvero speciale, forse unico...
Si tratta di Antonio Gianola di Premana, che ha finito anche quest'anno il "Gir di mont" e se non sbaglio anche il trofeo "Scaccabarozzi".
Sono gare, seppur più brevi (33km la prima, 45 la seconda), molto impegnative, con dislivelli in salita intorno ai 3500 mt.
Cos'ha di particolare Antonio Gianola?
Ha ottant'anni
E, per finire, mi ricorda Marco per la filosofia con cui affronta la fatica, che è prima di tutto gioia e liberazione: il suo allenamento consiste principalmente nell'andare quotidianamente a prendere la ricotta nei rifugi sparsi intorno a Premana da chi ha le mucche in montagna per portarla in paese...
Questa secondo me è la corsa...
Questi sono i veri atleti, i miei esempi
E Marco è il mio vincitore anche quest'anno
Saluti
Roberto

LUISA
Conosco Marco da cinque anni e cioè da quando ho preso parte alla mia prima Marathon des Sables nel 2004. Me l'avevano presentato quasi come un "mostro" nel senso buono della parola. Un uomo molto riservato, molto chiuso in se stesso, il classico esempio di chi corre e non vuole avere contatti con gli altri. Alla fine della Marathon des Sables i ragazzi si sono meravigliati tutti perchè Marco addirittura aveva raccolto dei fossili (di cui è un collezionista) e me ne aveva regalato uno per mia figlia !
Allora è un uomo come tutti !!!
Adesso a distanza di cinque anni è il mio esempio per tutto quello che concerne il concetto di queste gare estreme, il concetto della vita vista attraverso i sacrifici e le cose semplici.
In questi cinque anni ho corso 5 Marathon des Sables, 2 Cro Magnon, 1 Grand Raid del Sahara in Mauritania e l'anno scorso ho tentato il grande passo : l'UTMB ..... ma mi è andata male, mi sono dovuta ritirare soltanto al 38°km. E' stata un'autentica disfatta. La delusione è stata grande perchè per preparare una gara del genere gli sforzi e i sacrifici quando si vive una vita parallela normale sono infiniti. Ma la gioia e l'entusiasmo nell'attendere l' arrivo di Marco in compagnia di Renata (sua moglie) che stava soffrendo come una matta è stato così appagante che non ho mai avuto dubbi : questa gara si deve concludere, e ci riuscirò ! Volete sapere una cosa curiosa ? Ero schierata all'arrivo e aspettavo con trepidazione, anche perchè nessuno lo dava vincitore per il secondo anno consecutivo, alla partenza c'erano tutti i più forti ultramarathoner del mondo, tutti tirati, tutti eleganti, tutti super machi e tutti contro lui.
Quando gli altoparlanti hanno annuciato che c'era stato il sorpasso ci siamo guardati tutti negli occhi e abbiamo urlato come dei pazzi.
Quando hanno annunciato i suoi ultimi 400mt il mio cuore batteva talmente forte che ho pensato di svenire, forse se fossi stata al suo posto l'emozione mi avrebbe tradito di meno !
All'arrivo dopo l'assalto dei giornalisti quando è riuscito a liberarsi dalla morsa delle persone e quando ha sentito la voce del nostro gruppo che urlava il suo nome mi ha vista e mi ha gridato
indicandomi : " ma cosa ci fai lì !!! " , cavolo !
Forse questo basta per far capire come sono i veri campioni. Certo, è anche vero che a volte è un duro, un rude, come per esempio quest'anno quando alla Marathon des Sables mi sono dovuta ritirare per un brutto virus influenzale e lui mi ha preso in giro con le sue battutine. Ma per chi lo conosce può essere soltanto una carica per continuare ad andare avanti e per avere ancora più stimoli di prima. Dopo il Cro Magnon di due settimane fa mentre stavo per affrontare l'ultima salita del Boudon gli ho mandato un sms e gli ho chiesto se
avesse vinto. Ma lui mi ha risposto di no e che questa volta i cannoli non se li meritava (gli ho mandato i cannoli di cui è molto goloso).
Quando poi l'ho sentito era molto sereno, sentiva di aver fatto una gara accettabile ed era contento così.
Anche questo fa parte del suo carattere (anche se non ci credo che gli andava bene così !!!!).

FEDE
Era doveroso per me ideatore di un blog di fitness in montagna legato al mio territorio e cioe' le marche e attivo frequentatore in tutte le stagioni di vette in giro per il mondo non rimanere affascinato dal vostro trailer di Olmo.
Sapete, nel mio sangue, avendo un papa' che lo scorso 15 giugno a 60 anni e' arrivato secondo alla cromagnon dietro l'alieno Olmo, e' normale emozionarsi con tanto di lacrime sul vostro progetto...grazie per avermi fatto emozionare. non e' facile, credeteci . fede

OLIVER
Hi,
This is Oliver, ultrarunner from Hungary.
I just would like to let you know, it is a really nice and great idea to make this documentary about Marco.
Hi is an idol even here for the Hungarian long distance trail runners.
I do not know him personally, but last year we were running together in the UTMB. Ok, not in the same speed, I was only 40th overall.
Hi is a phenomenal people. I would like to wish him an other 60 healthy and successful years!
And waiting for your film!
Cheers,
Oliver Lorincz

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